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INCROCI

NEIL YOUNG “After the gold rush” (1970)

La “forza contrattuale” (in campo grafico oltre che artistico) che gli artisti hanno cominciato a sviluppare dalla metà degli anni ’60, cresce e viaggia di pari passo sia con la consapevolezza di esser parte di un processo economico legato (volenti o nolenti) al profitto, che col desiderio di comunicare al proprio pubblico tematiche, contenuti, messaggi più o meno espliciti. Per il suo disco del 1970, “After the gold Rush”, Neil Young sceglie personalmente la fotografia che costituirà buona parte della copertina, uno scatto opera di Joel Bernstein, amico di lunga data del canadese e dei suoi compagni d’arte del tempo. Lo scatto in questione coglie l’artista per strada, mentre, nell’atto di recarsi ad un concerto di Crosby, Stills, Nash & Young (il super gruppo di cui fa parte da poco più di un anno) incrocia un’anziana signora che cammina in direzione opposta alla sua. Nulla di più casuale e di più calzante allo stesso tempo, perfetta metafora del periodo di profondi cambiamenti che stanno caratterizzando la sua vita; in quei mesi infatti Neil Young ha deciso di traslocare dalla casa di Laurel Canyon, si sta separando dalla moglie e ha deciso di lasciare sia i Crazy Horse che C.S.N. & Y.

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Lo scatto completo che ritrae, sulla dx, anche Graham Nash
Lo scatto completo che ritrae, sulla dx, anche Graham Nash

Non posso dire con certezza che lo stesso desiderio di comunicare abbia portato Nick Drake a scegliere una foto ben precisa per il retro copertina del suo album d’esordio, quel “Five Leaves Left”

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che resta uno degli album più intensi ed importanti della musica europea di fine anni ’60.

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Non lo posso dire, ma mi piace pensare che Drake abbia con questa foto voluto marcare la sua distanza, la sua estraneità dai ritmi e dalla frenesia di un mondo lontano anni luce da lui e dalla sua meravigliosa musica.

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Perché parlare delle cOperTine dei long plAyings?

Solo apparentemente le covers dei dischi in vinile possono essere “lette” come aspetto secondario nella genesi di un lavoro discografico. In realtà la maggior parte di loro porta con sé un carico prezioso per la corretta e completa lettura di ogni album, un carico fatto di creatività, passione, colori, aneddoti, slancio in avanti, provocazione.

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KEITH MOON “Two sides of the moon” (1975)

Leggere una copertina significa godere fino in fondo del disco che ascoltiamo, nonché accedere ad una più ampia visione dell’artista e/o gruppo che l’ha prodotto e dei tempi in cui è maturato. Non un obbligo, ma una chance, non un vezzo ma un atto di attenzione e di rispetto verso chi produce Musica ed Arte, oltre che verso noi stessi.

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